L'esigenza di ottimizzare, sul territorio nazionale, tutte le componenti della filiera dell'end life car è dettata dalla necessità impellente di adeguare i modelli operativi, i cicli industriali e le normative a tutela dell'ambiente, agli standard europei.
Gli impegni comunitari sottoscritti dal nostro Paese devono tener conto di tutte le sollecitazioni normative che ci pervengono da Bruxelles.
Per il settore automotive della nuova era, un punto di riferimento normativo fondamentale è la Direttiva Comunitaria 2053/2000, che, parzialmente recepita nel nostro ordinamento dal D. Lgs. 209/2003 (la stessa Commissione Europea ne aveva cassato diversi punti relativamente alle disposizioni sulla "frantumazione'', alla "prevenzione" alla "raccolta" e ai "costi"), successivamente è stato modificato dal D. Lgs. 149/2006 per essere, infine, inserito nel D. Lgs 152/2006, il cosiddetto Testo Unico Ambientale.
Nel quadro del perdurare di una incertezza normativa circa la chiarezza delle regole del gioco, la Confederazione Autodemolitori Riuniti C.A.R. intende promuovere un Tavolo di confronto attorno al quale, Produttori, Concessionari, Demolitori, Commercianti di rottami, Acciaierie ed Industrie Siderurgiche, accanto al Legislatore e agli Organi di controllo (NOE, Guardia di Finanzia, Polizia Provinciale, rete ARPA/APPA), possano discutere insieme come raggiungere gli obiettivi di: riduzione dei rifiuti, conseguimento dell'85% di riciclaggio (così come previsto dalla Direttiva Comunitaria); minimizzazione degli impatti ambientali derivanti dall'attività di demolizione; economicità e autonomia imprenditoriale; sicurezza circa la possibilità di trovare sbocchi di mercato per i prodotti derivanti dal fine-vita dell'auto